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L’architettura minore dell’Italia Settentrionale

By on 4 Marzo, 2010 0 3597 Views

 

L’Italia particolarmente ricca di strutture grandiose, quali le cattedrali, i castelli, le cittadine fortificate medievali, non può passare inosservata nemmeno per quelle strutture dette minori che hanno caratterizzato nei secoli il territorio. In base alla vocazione pastorale, contadina o militare di una determinata zona, si vennero a sviluppare delle strutture tali da soddisfare i bisogni locali. Oggi abbiamo il privilegio di poter ammirare ancora molte di queste architetture che hanno resistito al trascorrere dei secoli.

Se il sud è caratterizzato dalla presenza di trulli, masserie e fattorie, ben altre architetture trovano eccellente espressione nel nord Italia.

Particolarmente conosciuta è la casa Walser, struttura caratteristica della Valle d’Aosta preleva direttamente il suo nome dalla popolazione che sul territorio la impiantò. Ci riferiamo per l’appunto ai Walser di lingua tedesca che nel medioevo si spostarono dalle loro terre d’origine e abitarono la zona più settentrionale d’Italia, la Valle d’Aosta, la Valsesia e la Val d’Ossola. Si tratta di una costruzione fatta di legno e pietra, possente e forte che ben si associava alle necessità indotte dal vivere in montagna.

Caratteristica della Riviera Levante in Liguria è la casa Dipinta che si sviluppa durante il XVI XVIII secolo. A Camogli, Lavagna e Sestri Levante ancora oggi è possibile ammirare delle meravigliose case costruite secondo questo stile caratteristico, ben presenti comunque anche nella zona interna ligure.  Si tratta di case multipiano, molto alte e colorate nella facciata grazie a tinteggi particolarmente esuberanti e vivaci, che danno a tutt’oggi un tocco di allegria a tutto il dintorno.

In chiusura non possiamo dimenticare assolutamente la Cascina una tipica struttura rurale che nasce e caratterizza la valle del Po. Si trattava un tempo di una complessa e particolarmente efficiente macchina agricola, un centro produttivo davvero resistente che garantì lo sviluppo  delle regioni settentrionali.  All’interno della casina si trovavano l’abitazione dominicale, le stanze dei salariati agricoli, le stalle, le porcilaie e le strutture all’interno delle quali avveniva la lavorazione dei prodotti caseari. Da questi ultimi probabilmente deriva anche il nome.